In campagna ho trovato un vecchio scolapasta a cui si è staccato il manico, e prima che mamma potesse disfarsene ho urlato: "mio!". Appena l'ho visto infatti ho pensato che tutti quei forellini sul fondo promettevano bene per un futuro utilizzo in terrazza. E così è stato! Appena ho cominciato a lavorarci ho abbandonato l'idea del manico in filo di ferro, troppo complicato da curvare in modo omogeneo, così sono passata direttamente allo spago. Nel punto in cui originariamente era saldato il manico sono rimasti due forellini, così ho tagliato un lungo pezzo di spago e ho infilato le due estremità nei fori, bloccandoli con dei nodi.
Sull'altro lato dello scolapasta invece c'è un gancio per appoggiarlo sul recipiente in cui scolare l'acqua: basta infilare nel gancio l'estremità chiusa dello spago per ottenere un "manico" apribile in modo da staccare il vaso al momento di innaffiare, altrimenti l'acqua che cola dai fori schizza dappertutto!
A proposito di fori: siccome quelli dello scolapasta sono un po' troppo larghi e dunque il l'acqua scorrerebbe via tutta, ho deciso di foderare il vaso con del tessuto non tessuto... idea geniale, peccato che in casa non ce ne fosse più! Perciò mi sono arrangiata con un sacchetto di plastica, che ho fissato sui bordi dello scolapasta, e con qualche punto anche sul fondo, con la colla a caldo, ritagliando poi la parte eccedente lungo il bordo. Con le forbicine ho fatto dei fori nel sacchetto in corrispondenza di quelli dello scolapasta.
Ultima fase: il trapianto di qualche pianta di chlorophytum, figlie della mia gigantessa!
Anzi, in realtà l'ultima fase è stata appendere il vaso in un posto lontano dalle zampine degli scoppietti: con tutte quelle belle foglie ciondoloni è un'attrazione irresistibile!
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